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Massoterapia Neuroconnettivale Reflessogena

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Categoria:

Terapia e Riabilitazione

Il massaggio connettivale reflessogeno è stato ideato più di quarant’anni fa dalla fisioterapista tedesca Elizabeth Dicke.

Dopo esperienze praticate su se stessa la Dicke espose poi la sua metodica in un libro pubblicato in collaborazione con Leube, in cui si sottolineava che la componente reflessogena di questo tipo particolare di massaggio era la caratteristica più peculiare.
La Dicke ebbe il merito di aver rilevato che esistono sul dorso zone cutanee particolari, la cui mobilizzazione con frizioni particolari agisce su differenti visceri.
Il massaggio connettivale reflessogeno può essere definito come una forma di reflessoterapia, si differenzia da quello classico sia per gli effetti biologici (esso basa la sua principale azione sulla risposta riflessa cutaneo-viscerale) sia per molti aspetti tecnici (esso non è effettuato solo nei distretti ma deve venire trattato tutto il tronco, in sede paravertebrale, con particolare riguardo alla regione cervicale per gli arti superiori, la regione dorso-lombare per gli arti inferiori e zone specifiche del dorso per i diversi visceri). Poiché esiste uno stretto rapporto funzionale da un punto di vista neurovegetativo fra la zona cervicale e quella dorso-lombare, il loro contemporaneo trattamento esalta gli effetti terapeutici. Anche l’esecuzione del massaggio connettivale reflessogeno si differenzia notevolmente dalle manualità di quello classico:
esso è praticato frizionando energicamente la cute con polpastrelli di due dita secondo uno schema particolare (grande e piccola costruzione) sulla cute del dorso, provocando in breve una vivace reazione vasomotoria. A seconda del viscere sofferente, zone particolari e circoscritte della cute del dorso presentano tali modifiche di disfunzioni rilevabili con una specifica palpazione.
Oltre all’azione vasomotoria cutanea, sono stati rilevati anche i seguenti effetti riflessi:

a) azione miorilassante sui muscoli scheletrici in stato di contrattura antalgica.
b) Vasodilatazione profonda, dimostrabile con un’evidente riduzione della pressione retinica evidenziabile già pochi minuti dopo il massaggio a livello cervicale;
c) Aumento della temperatura cutanea alle estremità distali degli arti superiori, dopo il trattamento della sola regione cervicale, aumento che si protrae per oltre 30 minuti;
d) Maggior ossigeno alla parti trattate, restituendo la fisiologica funzionalità al sistema muscoli, fasce, articolazioni e mobilità articolare ed in genere si può notare un miglioramento dello stato posturale.

La tecnica di massoterapia connettivale è indicata per chi si dedica ad attività motorie sportive, ma anche per tutti coloro che somatizzano, sotto forma di tensioni muscolari, lo stress quotidiano. Quindi ha un duplice momento, quello volto a scoprire le eventuali zone di tensione e quello mirante a risolvere lo stato di tensione stesso ed è ottima abbinata al massaggio Linfodrenante manuale, in quanto si ottiene un’ottima sinergia tra filtrazione e riassorbimento.

 

Viene eseguita da terapisti esperti e qualificati, dietro prescrizione medica.